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I miti dei lettori

Viaggio, speranza, campanella della ricreazione, tempo, festival applauso, entusiasmo, «visto in tv», libertà

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Entusiasmo
Torno dalla mia settimana di vacanza e sento questa domanda: "Ti è piaciuto?" "Bello" rispondo, in atteggiamento perfettamente normale. Non assumo un'espressione costernata, né chino il capo in silente delusione. Eppure, l'interlocutore mi lancia uno sguardo psicologo e ribatte: "Non tanto, eh?". Rimane lì, la posa saccente mista a una vaga compassione. Più tardi, dopo accurata riflessione, comprendo l'accaduto: senza una cascata di "spaziale, megamitico, ultraiperfantastico", senza sguardi assatanati né salti di gioia, il mio umile "bello" non era credibile. La prossima volta mi butto dalla finestra: forse esprimerà il mio amore per la Corsica.
Chiara Menoni

Libertà

Libertà di "vivere la nostra vita" tenendo a debita distanza i genitori le cui interferenze potrebbero avere effetti negativi sulla nostra vita di coppia.
Libertà di essere intransigenti e di non perdonare loro gli errori commessi, anche in buona fede.
Libertà di coinvolgerli non appna abbiamo bisogno di far accudire affettuosamente e gratuitamente i nostri bambini.
Libertà di decidere per il loro futuro non appena la solitudine o la salute ci preoccupano minando la libertà di "vivere la nostra vita" tranquillamente.
Libertà di farli sentire un problema pesantissimo per noi.
Libertà di non chiamare tutto questo egoismo e ingratitudine.
Virginia Boldrini

Visto in tv
Caro Popper, ci siamo sbagliati tutti. La televisione non è "cattiva maestra". Anzi! E' "la" Maestra: detta i compiti e controlla che vengano eseguiti. E' auctoritas autorevole e autoritativa.
Aspirapolveri friggitrici case in montagna pillole dimagranti, su riviste e giornali tutto è meraviglioso e tutto è da acquistare. Perché qualcuno in precedenza l'ha mostrato e pubblicizzato alla televisione.
Ci si può fidare...!
E'..."Visto in tv!".

Miti linguistici: il problema
Se quando andavo a scuola i problemi riguardavano solo vasche e rubinetti, treni e velocità orarie, a un certo punto è arrivato il rassicurante non c'è problema, che sembrava garantire con serena tranquillità il superamento di ogni ostacolo. Ma era in agguato il successivo che problema c'è?, che subdolamente alludeva alla tua incapacità di giusta valutazione, finché ebbe la meglio l'egoismo imperante con il pilatesco non è problema mio o l'ancora più sprezzante è un tuo/suo problema.
Ah, dimenticavo il sempreverde il problema è mio, non tuo: il modo più vigliacco e indolore per scaricare la fidanzata.
Giulia Rietti

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